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I Cento passi

Questo film italiano diretto da Marco Tullio Giordana, uscito nel 2000, ripercorre la vita di Peppino Impastato, un giovane comunista siciliano che si opponeva alla mafia e fu assassinato nel 1978.
Nel ruolo del titolo, troviamo Luigi Lo Cascio, ormai attore ricorrente nei film del regista italiano. In particolare, ha recitato in Our Best Years, uscito nel 2004 e scelto in particolare per la sua somiglianza con il personaggio che interpreta.
Il film ha vinto quattro David di Donatello, tra cui il premio per il miglior attore, e uno alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2000.
Cosa dice Marco Tullio Giordana: "Questo è un film sulla mafia, che appartiene a questo tema. E' anche un film sull'energia, sul desiderio di costruire, sull'immaginazione e la felicità di un gruppo di giovani che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo con l'illusione di poterlo cambiare. E' un film sul conflitto familiare, sull'amore e la disillusione, sulla vergogna di appartenere a una stirpe. E' un film su ciò che i giovani del '68 sono riusciti a fare bene, sulle loro utopie, sul loro coraggio. Se la Sicilia è cambiata oggi e nessuno può fingere che la mafia non esista, ma questo non riguarda solo i siciliani, è dovuto in gran parte all'esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro gioiosa disobbedienza. »

La sinossi

"Cento" è il numero di passi da compiere, nel paese di Cinisi, per passare dalla casa dell'Impastato a quella del mafioso locale Gaetano Badalamenti.
Peppino Impastato vive cercando di sfuggire all'inesorabile legame che suo padre, Luigi Impastato, avendo una moglie da proteggere e due figli da allevare, non ha la forza di spezzare. Nonostante la sua vulnerabilità e quella della sua famiglia, Peppino non esita ad attaccare Don Tano e a denunciarlo pubblicamente.
Il viaggio di Peppino inizia quando, da bambino, incontra alcuni oppositori della mafia; una lotta a cui parteciperà attivamente una volta diventato adolescente.
La morte violenta dello zio (uno dei capi della mafia), l'incontro con il pittore comunista Stefano Venuti e le discussioni con lui, la sottomissione del padre e del resto della sua famiglia alla mafia sono tutti punti che segnano l'infanzia di Peppino e il resto della sua vita.
Quando, diventato troppo imbarazzante per la mafia mentre suo padre, morto in uno strano incidente, non poteva più proteggerlo da Don Tano, Peppino fu ucciso, anche a causa della sua attività su Radio Aut, che gli permise di denunciare senza ritegno le azioni della mafia.

Gli aneddoti...

A un'ora da Palermo, il paese di San Giuseppe Jato sta imparando a vivere senza la mafia. Ed esporta il suo famoso Nero d'Avola in tutto il mondo.....
Cosa ne pensiamo? Che gli ettari confiscati in Sicilia a Cosa Nostra sarebbero rimasti incolti? Che il terreno, una volta liberato dai suoi sponsor, sarebbe stato messo da parte? E' un nay-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say-say! Il Financial Times ci dice che sono ormai la gioia della rete Libera Terra, che riunisce circa 1.600 cooperative e associazioni che hanno come obiettivo la lotta alla mafia. E ancora meglio, che questa terra sia una grande fonte di reddito per il turismo equo e solidale!
Il vino si chiama "Centopassi" in omaggio a Giuseppe "Peppino" Impastato. Nel 2000, il film di Marco Tullio Giordana "I cento passi" aveva profondamente commosso l'Italia. Oggi è il vitigno a rendere omaggio ai martiri della mafia.

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