
NOVECENTO
Quando ho visto questo film per la prima volta (e sì, l'ho rivisto da allora), ho scoperto attraverso queste immagini, la vita di allora, la semplicità, la povertà dei contadini, i "contadini", l'obitorio dei proprietari, l'ascesa del fascismo..... E' stato uno shock, una rivelazione.
1900 (titolo originale: Novecento) è un film franco-tedesco-italiano diretto da Bernardo Bertolucci e uscito nel 1976.
La sceneggiatura è stata scritta in collaborazione con Franco Arcalli, il cui padre era stato assassinato dai fascisti quando il bambino aveva cinque anni.
Il titolo, così come lo stile dell'immagine, è un riferimento al dipinto di Giuseppe Pellizza "Lo Stato del quartiere".
Attraverso il destino parallelo di due personaggi nati lo stesso giorno del 1900, Bertolucci ripercorre mezzo secolo di storia italiana, tra l'ascesa del fascismo e le lotte comuniste. In questo popolare affresco, il regista voleva che lo spettatore provasse "il brivido di Hollywood e il brivido sovietico". Per ricomporre la storia delle due famiglie antagoniste, Bertolucci segue il ritmo delle stagioni. L'infanzia e l'adolescenza assumono i colori dell'estate. Poi arriva l'autunno con le promesse del socialismo contrastate dall'emergere del fascismo. Nel secondo periodo, gli ampi spazi aperti hanno lasciato il posto a una porta chiusa e buia. Il regista avvolge i vent'anni di fascismo in Italia in una luce oscura e crudele fino alla Liberazione del 1945.
La sinossi
Il 1900 racconta la storia della vita parallela di due ragazzi nati lo stesso giorno in una grande tenuta in Emilia Romagna all'inizio del XX secolo.
La storia inizia alla fine di gennaio 1901, con l'annuncio della morte di Giuseppe Verdi (27 gennaio), con la nascita di Alfredo, figlio del proprietario, e Olmo, figlio bastardo di una famiglia di contadini affittuari legati alla fattoria.
I due ragazzi crescono insieme e diventano gradualmente consapevoli del loro opposto status sociale.
Alfredo (Robert De Niro) è figlio di un grande proprietario terriero, maltrattato da un padre autoritario vicino agli ambienti fascisti.
Ha cercato di sfuggire a questa presa paterna e condurre una vita spensierata, lasciando che il caposquadra fascista Attila (Donald Sutherland), membro delle Black Shirts, prendesse il controllo della proprietà e brutalizzasse i contadini.
Olmo, (Gérard Depardieu) figlio di un contadino, è stato svegliato molto presto al suo povero status sociale.
Di fronte all'ingiustizia, affermava, spinto dalla fidanzata insegnante, le sue convinzioni socialiste e la resistenza organizzata contro i fascisti.
L'opposizione di questi due destini accompagna la storia dell'Italia, dal progresso tecnologico alla prima guerra mondiale, dall'ascesa delle esigenze sociali al fascismo (squadristi).
Il film si conclude con la fine della seconda guerra mondiale e la vittoria dei contadini sui fascisti.

Dipinto di Giuseppe Pellizza 'Quarto Stato "

