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ETIMOLOGIA

Etimologia e origini...

Il termine "mafia" ha varie possibili etimologie ed è più o meno verificabile e credibile. Qui ce ne sono alcune raccolte dall'aldilà sul web.

Si dice che questa parola provenga dalla tribù moresca Ma Afir, che esercitò un'influenza decisiva per un certo periodo sulla città di Palermo.
Anche altri illuminati risalgono alla dominazione araba sulla Sicilia, a partire dal Mu' Afâh (mu che significa vigore, coraggio e il verbo afah, proteggere; danno così il significato originario della parola mafiosa "proteggere con la forza".
Per altri, secondo Wikipedia, la parola "mafia" viene dall'arabo: [ماء ma'an] acqua e [عافية ʿāfiya] fuoco.
I beduini fondarono le loro città e i loro douar su pozzi d'acqua: un punto vitale per il commercio, la guerra o la vita sociale: per l'acqua rappresentava la vita in condizioni così draconiane e in terre aride come il deserto. Chi non ha condiviso l'acqua, simbolo della vita, avrà come risposta il fuoco, simbolo della guerra, della vendetta, della punizione, della violenza o della morte.


Ancora un'altra spiegazione: deriva dalla mafia italiana, che deriva dalla mafia siciliana, a sua volta dall'aggettivo mafiusu che significa "millantatore", e per estensione (molto grande) "audace", forse di origine araba.
Infine, l'ultima ipotesi, "mafia" deriverebbe dalla parola toscana mafia che significa miseria.


Quindi abbiamo una scelta! Personalmente, e per convinzione, mi atterrei alle origini italiane o siciliane.


La parola "mafia" sembra riferirsi per la prima volta alla criminalità organizzata nel 1865 in una relazione del senatore di Palermo Filippo Gualterio.
Quando la Sicilia era appena stata annessa alla Casa Savoia, quest'ultima, per la prima volta, scrivendo al suo Ministro dell'Interno, usava il termine "mafia", dandogli il significato di "associazione di delinquenti".
Il termine compare poi nei documenti ufficiali e nelle comunicazioni dei funzionari dell'epoca per designare, al tempo stesso, un'associazione di criminali e un comportamento della società siciliana comunemente accettato all'epoca.

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In Sicilia si ammette spesso che il termine "mafia" sarebbe l'acronimo di "Morte Alla Francia Italia Anella" che significa: "L'Italia augura la morte a tutti i francesi", grido di guerra lanciato durante i famosi vespri siciliani del 1282. Questo sembra molto, come dire, propagandistico?

Infatti, all'epoca della sanguinosa rivolta del 1282, la parola d'ordine era stata "l'Italia aspira alla morte della Francia". Si era allora creato un movimento di resistenza che aveva preso l'abitudine di prendere soldi dalla popolazione per finanziare la sua lotta armata. Una volta che i francesi avevano lasciato la Sicilia, l'abitudine di prendere soldi dalla popolazione non scomparve e divenne un racket più grande.

 

Un'altra possibile versione è che queste mafie hanno le loro origini nella conquista musulmana, quando i principi cristiani si sono nascosti e hanno continuato a governare le loro terre in segreto. Questi ex principi cristiani potrebbero così essere all'origine di queste società dogmatiche. Queste mafie non erano note al mondo fino all'emigrazione italiana, iniziata nel XIX secolo, quando il mondo ha preso coscienza di questo sistema ancestrale.

Tra le prime denominazioni date alle reti mafiose c'è la parola "cosca" che in dialetto siciliano significa "carciofo", cioè "carciofo".
Questa designazione rappresentava lo stretto legame che univa i membri di queste organizzazioni criminali, rapporti regolati da un codice d'onore.


Secondo questo codice, per essere un uomo d'onore (così si definisce la mafia) si deve poter imporre il rispetto, anche la paura, con qualsiasi mezzo, compresa la violenza.

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