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Scoppio del Carro

Firenze (Toscana)

Pasqua a Firenze significa Scoppio del Carro, l'esplosione del carro. Si tratta di un'antica leggenda che risale alle Crociate, esattamente alla prima, quando, nel 1099, durante l'assedio di Gerusalemme, Pazzino de Pazzi, fiorentino, fu il primo a salire sui bastioni della città santa, per alzare la sua bandiera bianca e rossa. Come premio per il suo coraggio, Godefroye de Bouillon gli ha regalato tre pezzi del Santo Sepolcro.
Al suo ritorno a Firenze, le pietre furono prima conservate a Palazzo Pazzi e poi trasferite alla Chiesa dei Santi Apostoli, dove ora si trovano. Da quel momento in città, il giorno di Pasqua, la gente accendeva il fuoco benedetto e strofinava le pietre sacre. Il fuoco si è acceso nella cattedrale e i giovani della città si sono recati lì, con una piccola torcia, per riportare il fuoco purificatore e la luce, simbolo della risurrezione di Cristo, nelle loro case.

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Questa cerimonia si è fatta più elaborata nel corso degli anni e la famiglia Pazzi ha avuto il privilegio di organizzarla. In seguito alla Congiunzione dei Pazzi (dove fu ucciso Julien des Médicis e Laurent il Magnifico ferito) nel 1478, la famiglia fiorentina perse le sue prerogative e i suoi privilegi e l'organizzazione dell'evento pasquale fu interrotta per alcuni anni.


Probabilmente, già dalla fine del XIV secolo, l'incendio è stato portato su un carro e sono stati fatti fuochi d'artificio.

Oggi la cerimonia si svolge la mattina di Pasqua. Verso le 10 del mattino, nella chiesa dei Santi Apostoli, viene acceso un cero con le pietre del Santo Sepolcro; da qui inizia la processione verso il Duomo e, nello stesso tempo, il carro viene trascinato da buoi bianchi, partendo dal Piazzale del Prato per raggiungere il Duomo. Una volta sulla piazza, un filo collega il serbatoio ad una colonna, posta al centro del coro della chiesa. Una colomba piromane, la colombina, parte dalla colonna, segue il percorso del filo per dare fuoco al serbatoio, innescando così i fuochi d'artificio.
I fiorentini sono molto legati a questa tradizione e per i visitatori è un'occasione per conoscere davvero la città.

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