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Viva Verdi!

Viva Verdi! ...

Dal 1849 in poi, il nome del compositore Giuseppe Verdi divenne un segno di raduno tra i patrioti italiani: sulle pareti si vedevano i graffiti di Viva Verdi.
Nel XIX secolo, l'Italia era ancora solo un'espressione geografica, che designava una penisola divisa in molti stati o possedimenti: il Regno di Piemonte e Sardegna, gli Stati Pontifici, il Regno delle Due Sicilie, Benevento, il Granducato di Toscana, la Lombardia.....
Molti di questi stati sono sotto il dominio diretto (Lombardia, Veneto) o indiretto (Parma, Modena, Toscana, Napoli....) dell'Impero Austriaco.


A metà dell'Ottocento nasce il movimento risorgimentale, il "Rinascimento", che mira a unificare l'Italia e liberarla dalla dominazione austriaca.

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Nel 1848, il re Carlo Alberto di Sardegna abolì la monarchia assoluta nel suo regno per una monarchia costituzionale.
Fu suo figlio Vittorio Emanuele II di Savoia che gli succedette nel 1849.
I patrioti italiani usarono poi il nome di Giuseppe Verdi, altra figura italiana, per affermare il loro sostegno al re, scrivendo sulle pareti graffiti di Viva Verdi.

Viva Verdi è un acronimo che in realtà significava Viva Vittorio Emanuele Re D'Italia.
Verdi era un patriota italiano, ma inizialmente aveva idee repubblicane e non partecipava pubblicamente alla vita politica. L'espressione "Viva Verdi" aveva quindi un doppio significato che permetteva agli attivisti di aggirare il controllo politico austriaco o pontificio.

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